Recensione il sipario strappato
Recensione a cura di A. Cavisi
Il fisico americano Armstrong, accompagnato dall'assistente-fidanzata Sarah, si trova in Europa per partecipare ad una conferenza, ma vuole entrare in contatto con i fisici della Germania Est per lavorare ad un progetto su un missile anti-missile rifiutato dai suoi connazionali. In realtà, il professore è deciso a fingersi un traditore della patria per poter rubare la vera formula ai suoi avversari, ma ad impedirgli il corretto adempimento del piano si pone l'ostinata e testarda fidanzata.
Uno degli ultimi film del grandissimo e prolifico regista inglese, "Il sipario strappato" non rientra sicuramente tra le sue migliori pellicole e cioè tra quelli che sono dei veri e propri capolavori indimenticabili. Ma nella lunghissima filmografia di Hitchcock è quasi impossibile riuscire a trovare una pellicola di per sé deludente o poco soddisfacente; l'unica nota negativa che si può riscontrare nei suoi film "minori" è proprio il fatto di non riuscire a raggiungere le altissime vette che in altre occasioni ha raggiunto e persino superato.
È questo uno di quei casi in cui non si può gridare al miracolo, ma che comunque ci dimostra come, anche se poco ispirato o poco aduso a determinate tematiche o generi cinematografici, Hitchcock riuscisse sempre a sfornare pellicole di qualità e di spessore registico e non solo.
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