lunedì 16 febbraio 2009

Recensione RITORNO AL FUTURO

Recensione ritorno al futuro




Regia di Robert Zemeckis con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Crispin Glover, Thomas F. Wilson, Claudia Wells, James Tolkan, Elijah Wood

Recensione a cura di JackR

La definizione, l'osservazione e la misurazione del tempo, la possibilità di deformarlo e quella di attraversarlo: scienza, filosofia e letteratura trovano terreno fertile da secoli, ma solo con il cinema il viaggio nel tempo è entrato nella cultura popolare come una chimera, una paura e una speranza. Il cinema di fantascienza ha una lunga tradizione per quel che riguarda le varie declinazioni della tematica del viaggio nel tempo: da "The Time Machine" ("L'uomo che visse nel futuro") a "Il Pianeta delle Scimmie" negli anni ‘60, da "Terminator" a "12 Monkeys", fino al nostrano "Non ci resta che piangere" e alle ultime complicazioni di "Donnie Darko" e "Primer", quest'ultimo inedito in italia.
In alcuni casi (come nel film di Troisi e Benigni) il viaggio nel tempo è solo l'espediente narrativo che da il la agli avvenimenti: non c'è pretesa di spiegazione scientifica, non sono indagati i possibili paradossi che le azioni del viaggiatore temporale comportano.
La maggior parte delle volte negli script dei film sui viaggi nel tempo il principio di auto consistenza di Novikov (per cui il tempo è refrattario ai cambiamenti ed il viaggiatore non sarà in grado di generare paradossi) e il paradosso ontologico (per cui causa ed effetto si invertono in un loop irresolubile) regolano l'andamento degli eventi; si pensi ad esempio all'ultimo, pessimo, "The Time Machine" per il primo caso o a "L'esercito delle 12 Scimmie" e "Terminator" per il secondo caso.
Un'altro filone narrativo è infine quello in cui al "crononauta" è consentito di modificare con le proprie azioni gli eventi del passato e le loro conseguenze ed eventualmente generare paradossi. Esempi sono l'episodio dello speciale di Halloween de "I Simpson" in cui Homer viaggia nel passato, "The Butterfly Effect" e "Frequency", benché in questo caso invece delle persone viaggino le informazioni.
A questo genere di film appartengono "Ritorno al Futuro" ed i suoi due seguiti, che nell'immaginario collettivo restano tuttora, a quasi venticinque anni dall'uscita del primo episodio, l'archetipo del film sui viaggi nel tempo.

Benché l'idea alla base del film sia l'esplorazione del rapporto tra un adolescente e i suoi genitori quando avevano la sua stessa età e pertanto abbia un impianto da commedia, "Ritorno al Futuro" è a tutti gli effetti un film di fantascienza: c'è lo scienziato folle, c'è una vera e propria macchina del tempo, c'è una teoria sui cambiamenti della realtà dovuta alle azioni dei viaggiatori temporali ferrea e inattaccabile, sebbene sia ancora oggi fonte di innumerevoli discussioni tra gli appassionati, che si divertono sui forum di tutto il mondo a spiegarsi reciprocamente la coerenza dei salti temporali della saga, cosa che peraltro la dice lunga sulla riuscita di questo film.

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