Recensione decalogo 2
Recensione a cura di elio91 (voto: 8,0)
Per Kieslowski i primi tre film del Decalogo furono i più difficili da scrivere, perché tutti e tre parlano del rapporto dell'uomo con Dio. Dove individuare quindi il riferimento del secondo comandamento all'interno di una pellicola? Forse in uno scambio di battute tra medico e moglie del malato, in cui lei fa l'esplicita domanda all'anziano dottore: "lei crede in Dio"? Ma andiamo con ordine.
La trama ha ancora una volta il gusto di una sorta di thriller dell'anima. Due i protagonisti principali ma in realtà ancora una volta sarebbero in quattro seguendo lo stesso schema del "Decalogo 1": il dottore e la moglie del malato di nome Dorota, il malato che rimane sempre sullo sfondo in una parte sempre passiva negli eventi (ma nel finale sarà lui a chiudere col dottore), poi una voce lontana che ascoltiamo solo dal ricevitore del telefono ed è l'amante di Dorota (così come in "Decalogo 1" la presenza della madre di Pawel era solo lontana e impalpabile).
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