Recensione il figlio di babbo natale
Recensione a cura di JackR
In un anno un po' fiacco per l'animazione (persino la Pixar ha deluso) "Il figlio di Babbo Natale" (titolo originale: "Arthur Christmas") è un'insperata sorpresa dell'ultimo momento. Gli Aardman Studios sono gli stessi di "Wallace And Gromit" e "Galline in Fuga", perciò le aspettative erano tutt'altro che basse; il soggetto però - la famiglia di Babbo Natale - non induceva grandi speranze, essendo anche stato usato più o meno male di recente in varie situazioni.
La trama: Babbo Natale, aiutato da un plotone di elfi militarizzati ed efficientissimi, consegna i regali in tutto il mondo grazie alla tecnologia messa a punto da suo figlio Steven, che ha mandato in pensione slitta e renne per affidarsi ad astronavi, GPS e sistemi automatizzati e che si appresta a raccogliere l'eredità paterna. La famiglia si completa con la moglie di Babbo Natale (la grande donna dietro il grande uomo), Nonno Natale (ex Babbo a sua volta, nostalgico e polemico nei confronti della tecnologia) e Arthur, secondogenito impacciato e ingenuo, sopportato con malcelato fastidio persino dagli elfi, unico rimasto a credere nella magia del Natale, ma non considerato per la successione. Per un errore di sistema, una bambina viene lasciata senza regalo. Per Steven è una percentuale d'errore tollerabile, per Babbo, ormai vecchio e rincoglionito, è un dispiacere ma nulla su cui non si possa dormire. Per Arthur, è un'intollerabile mancanza, qualcosa a cui porre rimedio a tutti i costi...
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