venerdì 30 dicembre 2011

Recensione IL FIGLIO DI BABBO NATALE

Recensione il figlio di babbo natale




Regia di Sarah Smith, Barry Cook con James McAvoy, Hugh Laurie, Jim Broadbent, Bill Nighy, Imelda Staunton, Oreste Baldini, Michele Gammino, Fabrizio Pucci, Giorgio Lopez, Fabrizia Castagnoli, Carlo Valli, Ilaria Latini

Recensione a cura di JackR

In un anno un po' fiacco per l'animazione (persino la Pixar ha deluso) "Il figlio di Babbo Natale" (titolo originale: "Arthur Christmas") è un'insperata sorpresa dell'ultimo momento. Gli Aardman Studios sono gli stessi di "Wallace And Gromit" e "Galline in Fuga", perciò le aspettative erano tutt'altro che basse; il soggetto però - la famiglia di Babbo Natale - non induceva grandi speranze, essendo anche stato usato più o meno male di recente in varie situazioni.

La trama: Babbo Natale, aiutato da un plotone di elfi militarizzati ed efficientissimi, consegna i regali in tutto il mondo grazie alla tecnologia messa a punto da suo figlio Steven, che ha mandato in pensione slitta e renne per affidarsi ad astronavi, GPS e sistemi automatizzati e che si appresta a raccogliere l'eredità paterna. La famiglia si completa con la moglie di Babbo Natale (la grande donna dietro il grande uomo), Nonno Natale (ex Babbo a sua volta, nostalgico e polemico nei confronti della tecnologia) e Arthur, secondogenito impacciato e ingenuo, sopportato con malcelato fastidio persino dagli elfi, unico rimasto a credere nella magia del Natale, ma non considerato per la successione. Per un errore di sistema, una bambina viene lasciata senza regalo. Per Steven è una percentuale d'errore tollerabile, per Babbo, ormai vecchio e rincoglionito, è un dispiacere ma nulla su cui non si possa dormire. Per Arthur, è un'intollerabile mancanza, qualcosa a cui porre rimedio a tutti i costi...

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