Recensione 50 e 50
Recensione a cura di Mimmot
Il dolore, la malattia, la paura.
Scoprirsi malato è un'esperienza non facile da affrontare e difficile da gestire a tutte le età, a maggior ragione a 27 anni, quando hai ancora tutta la vita da vivere e tante cose da fare. Un evento che rischia di travolgere la vita e alterare precedenti equilibri psicologici e sociali.
Ciò determina una sensazione di progressivo deterioramento organico che induce nel malato l'idea di diversità e solitudine, se non si ha accanto qualcuno che lo possa aiutare a ritrovare gli equilibri spezzati.
Quando una persona si trova di fronte ad una diagnosi di malattia grave, la prima difficoltà è proprio nell'accettazione della malattia stessa, mentre l'adattamento alla sua nuova condizione comporta reazioni emotive che influenzeranno le sue relazioni, i suoi modi di agire, il suo modo di affrontare la vita.
Quando arriva la certezza, quando il timore si trasforma in terrore, quando si sente addosso la compassione degli altri, cambia la percezione del tempo e si trasfigura il senso della quotidianità. Tutti i problemi che si potevano avere prima spariscono di colpo e perdono la loro drammaticità di fronte alla tragedia che incombe e ingombra il cervello, che riesce solo a concentrarsi su di sé e sulla nuova drammatica realtà.
Ci vuole un grande sforzo e un grande aiuto per ricominciare, per quanto è possibile, a vivere e a coltivare la speranza.
[...]
Leggi la recensione completa del film 50 E 50 su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento