venerdì 9 marzo 2012

Recensione THE WOMAN IN BLACK

Recensione the woman in black




Regia di James Watkins con Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Mary Stockley

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 6,0)

Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps riceve l'incarico di recarsi a Crythin Gifford, un villaggio della brughiera inglese, per occuparsi della successione di Alice Drablow, una ricca vedova che ha vissuto gli ultimi anni della propria vita isolandosi all'interno di Eel Marsh House, una villa sperduta in mezzo alla palude e raggiungibile soltanto quando c'è la bassa marea.
Kipps è accolto con ostilità dagli abitanti del villaggio e sembra che nessuno gradisca la sua presenza in loco ad eccezione di Mr. Daily, l'uomo più ricco di Crythin Gifford.
Kipps si trova coinvolto in misteriosi e tragici eventi legati alle apparizioni di una donna vestita a lutto.

"The Woman in Black" è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Susan Hill del 1983, che già ha avuto una trasposizione televisiva diretta dal regista austriaco Herbert Wise nel 1989 e numerose trasposizioni teatrali.
Questa nuova versione, che non è assolutamente un remake del film di Wise, è stata diretta da James Watkins, giovane regista inglese che si è imposto sul panorama internazionale con l'interessante "Eden Lake"(2008), un horror incentrato sulla tematica del bullismo giovanile che fu assolutamente snobbato dalla distribuzione cinematografica italiana. È inutile ribadire per l'ennesima volta come il nostro Paese si dimostri il meno attento alle evoluzioni dei generi cinematografici, negando spesso spazio e visibilità alla maggior parte delle opere cinematografiche sia straniere, sia nostrane, che escano dai canoni rigorosamente mainstream, e recando un danno incommensurabile alla vita culturale italiana. Danno che si ripercuote inesorabilmente anche sul piano economico oltre che morale. Fortunatamente esiste Internet grazie a cui, che piaccia o meno a tutti quei sedicenti difensori del diritto d'autore che ormai è divenuto un pretesto per censurare e controllare il Web, anche un autore bistrattato dai circuiti cinematografici ufficiali italiani, come appunto Watkins, è riuscito ad ottenere visibilità e notorietà. Oltre a Internet, il merito va anche a tutti quei giovani che non si accontentano di subire passivamente le scelte preconfezionate di un sistema distributivo oligopolistico, arbitrario e, soprattutto, anacronistico e vetusto.
La regia di Watkins è infatti il principale punto di forza di questa pellicola e non meraviglia che la produzione abbia riposto fiducia in questo giovane e bravo regista. La scelta si è rivelata vincente dato che in poche settimane di programmazione il film ha incassato circa novanta milioni di dollari.

[...]

Leggi la recensione completa del film THE WOMAN IN BLACK su filmscoop.it

Nessun commento: