Recensione mad detective
Recensione a cura di Anna Maria Pelella
Bun è un poliziotto che ha un particolare talento: riesce a vedere dentro le persone. La sua capacità gli permette di capire come si sono svolti i crimini in cui gli individui su cui si trova ad indagare sono coinvolti. Ho, un ispettore dell'unità speciale anticrimine, incaricato di indagare sulla scomparsa di un poliziotto la cui pistola è stata utilizzata in alcuni omicidi, si rivolge a Bun per chiedere il suo aiuto.
Bun vede i demoni che sono dentro chi gli sta vicino, e Ho si affida a lui. Però il punto è che le persone che Bun vede esistono solo all'interno di quelli su cui lui mette la sua attenzione, e sono visibili a lui soltanto. Motivo per cui spesso viene additato come folle.
Bun ha una moglie, che vede solo lui, e un'ex moglie che gli altri possono vedere, e che parla di psicofarmaci e sedute mancate dallo psicoanalista. Ho gli crede fino ad un certo punto, ma poi gli sparisce la pistola e lui incomincia a dubitare, del resto Bun ha visto la reale essenza di Ho: un bambino spaventato. Quindi appena i due si mettono sulle tracce del collega scomparso, la cui pistola continua a sparare, le cose si complicano. Intanto perchè Bun è un personaggio difficile da seguire, e poi perchè il compagno del loro collega scomparso ha ben sette personalità dentro di sè che rendono imprevedibile il suo comportamento. E sarà così, che tra poliziotti cattivi, buoni e qualcuno anche un po' tardo a capire, che la storia si confonderà un po' per strada. Le personalità interne ai personaggi in verità sono anche più interessanti dei loro involucri di facciata, che presto perderanno ogni caratteristica per divenire dei semplici esecutori. E lo spettatore, inizialmente intrigato, resterà in parte deluso dalle premesse superlative di un lavoro svolto poi in maniera stranamente piatta.
[...]
Leggi la recensione completa del film MAD DETECTIVE su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento