Recensione sherlock holmes
Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 7,5)
Nella Londra vittoriana fra scoperte scientifiche, innovazioni tecnologiche, paure di fine secolo, magia ed esoterismo, l'investigatore privato Sherlock Holmes (Robert Downey Jr.) e il dottor Watson (Jude Law) si trovano ad indagare su una serie di misteriosi omicidi il cui artefice sembra essere il defunto Lord Blackwood (Mark Strong), assassino seriale, dedito a pratiche esoteriche, acciuffato, processato e giustiziato tramite impiccagione.
Il nuovo film diretto da Guy Ritchie non solo si discosta enormemente dal genere di film che hanno reso celebre l'artista, ma è anche la sua prima opera cinematografica di cui non abbia firmato la sceneggiatura.
Il regista inglese era reduce da una serie di flop commerciali. Dopo l'enorme successo riscosso da "Snatch" (2000), aveva diretto Madonna, all'epoca sua moglie, nel disastroso "Travolti dal destino" ("Swept Away", 2002) remake di "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto"(1974) di Lina Wertmuller, cui hanno fatto seguito alcune opere alimentari di scarso successo quali "Revolver" (2005) e "RockNRolla" (2008), oltre alla parentesi televisiva del buon "Suspect" (2007), che però non era stato scritto da Ritchie, ma dall'esperto Ed Zuckerman.
Con queste credenziali potrebbe sorprendere che una produzione che ha investito novanta milioni di dollari abbia voluto affidare la regia di "Sherlock Holmes" (2009) al regista britannico. Tuttavia, Ritchie aveva dimostrato in tutte le sue opere precedenti maestria, perizia tecnica e una grande visione d'insieme dell'opera. Non era dunque la sua professionalità di regista ad essere messa in discussione, bensì la sua qualità di sceneggiatore.
E così la sceneggiatura di questo blockbuster è stata affidata a tre autori. Il primo è l'esordiente Michael Robert Johnson, che è l'autore della storia e cosceneggiatore; il secondo è Anthony Peckham, già autore di sceneggiature di thriller; il terzo è il giovane Simon Kinberg, esperto nello sceneggiare pellicole di azione.
L'intenzione dei produttori risulta dunque evidente. Essi hanno affidato i personaggi nati dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle alle mani di tre autori con differenti specializzazioni nel campo dei generi cinematografici, affinché costruissero un film capace di miscelare tutti quegli elementi che resero imprescindibile l'opera del grande scrittore (e medico) scozzese.
E così il film "Sherlock Holmes" è una rilettura dell'universo immaginifico creato da Conan Doyle rielaborato in chiave moderna pur conservando l'ambientazione d'epoca e mantenendone le atmosfere gotiche.
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