Recensione il pianeta delle scimmie (1968)
Recensione a cura di Marco Iafrate
"Se volgerai lo sguardo al trascinante sole e alle stelle che lo seguono in successione, mai ti ingannerà il domani né sarai colto dalle insidie di una notte serena."
L'uomo può soltanto immaginare quello che in futuro potrebbe accadere ma non quello che realmente accadrà - e questo si limita al tempo che la natura gli concede di vivere - ma l'essere umano, da sempre spaventato dall'oblio della morte destinata ad interrompere definitivamente il concetto di spazio-tempo, cerca rifugio in disperati tentativi volti a rimandare l'appuntamento con l'ora suprema.
Acquisendo sempre più conoscenza sui misteri dell'universo ha cominciato a vedere il cosmo come possibile alleato per raggiungere una parvenza di eternità tanto da intravedere, sfruttando la teoria della relatività, la possibilità di fermare il tempo viaggiando nello spazio alla velocità della luce con lo scopo di scoprire poi, 2-3000 anni dopo l'inizio del suo vagabondare tra le stelle, come l'uomo stesso si è evoluto.
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