giovedì 21 gennaio 2010

Recensione SOUL KITCHEN

Recensione soul kitchen




Regia di Fatih Akin con Moritz Bleibtreu, Birol Ünel, Wotan Wilke Möhring, Jan Fedder

Recensione a cura di Mimmot

36 anni, già vincitore di un Orso d'oro a Berlino 2004 e di una Palma d'oro a Cannes 2007 per la migliore sceneggiatura con "La sposa turca", Fatih Akin è il nuovo enfant prodige del cinema tedesco e, in assoluto, uno dei migliori registi under 40 in circolazione.
Nato in Germania da genitori immigrati turchi, stabilitisi ad Amburgo negli anni '60, Akin ha mietuto allori festivalieri un po' ovunque con la sua splendida trilogia sull'amore, la morte e il diavolo, di cui fanno parte il cult "La sposa turca" ed il sottovalutato "Ai confini del paradiso"; entrambi notevoli per completezza formale e rigore stilistico.

Con "Soul Kitchen" il giovane turco-tedesco conferma le sue notevoli capacità registiche e si prende una pausa dal genere drammatico, con cui si è fatto apprezzare, non soltanto dalle giurie, e ci regala una divertente (ed intelligentissima) commedia; leggera e plurispeziata, multietnica e multiculturale, che alla Mostra di Venezia 2009 ha conquistato il prestigioso Leone d'oro - Gran Premio della giuria e che a noi spettatori offre 90' di "soul kitchen", di cucina dell'anima.

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