venerdì 28 luglio 2006

Recensione GODZILLA (1954)

Recensione godzilla (1954)




Regia di Ishiro Honda con Takashi Shimura, Akira Takarada, Mamoko Kochi

Recensione a cura di Giordano Biagio

"Godzilla" (nome di un famoso Dio marino) di Inoshiro Honda, uscito nel 1954, contribuì all'affermazione a livello mondiale del genere Kaiju eiga" (film di mostri), dando al cinema giapponese la supremazia nella qualità della serie.
Il film, in bianco e nero è straordinario per coinvolgimento emotivo. Molto valorizzato dalla critica sia per coerenza espositiva del messaggio etico che per suspense e recitazione.
Di grande rilievo sono anche gli effetti speciali: artigianali ma di un realismo sorprendente grazie alla ricchezza dei particolari seguiti dalla macchina da presa. Nel cinema di una volta si usava indugiare sui particolari con il risultato di dare più credibilità alla scena, oggi con gli effetti speciali virtuali si tendono a condensare blocchi-visivi più legati alla grandezza iconica e iperbolica dell'immagine rinunciando a ciò che contiene effettivamente, ciò richiama uno statuto significante e visivo più vicino allo stupore. Come dire forse che oggi l'immagine sembra rimanere borghese e aristocratica (nel senso semplicemente di un'altra dimensione, seduttiva) nel suo insistere a trascurare i dettagli a vantaggio del sogno stupefacente.

Questo film mette perentoriamente sotto accusa l'uso non pacifico dell'energia nucleare ricordando, attraverso il susseguirsi degli intrecci del racconto in stile metaforico, ciò che le stragi di Nagasaki e Hiroshima hanno rappresentato per il mondo civile. Il film critica i numerosi esperimenti nucleari avvenuti con devastanti esplosioni in posti, anche belli, come l'atollo di Bikini: evidenziandone gli effetti distruttivi non immediatamente percepibili.
Il film prende spunto per la sua narrazione da un esperimento nucleare avvenuto vicino all'isola di Odo in Giappone. La pellicola mostra le gravi conseguenze specifiche cui porta l'insistenza sugli esperimenti nucleari. Le radiazioni dell'esplosione di Odo sono infatti penetrate profondamente nel mare raggiungendo l'Habitat di un grosso e sconosciuto animale sottomarino: poi soprannominato Godzilla.
I danni all'ecosistema della zona sono stati tali da costringere l'animale marino (Godzilla) a cercare fuori dal mare ciò che gli occorre per sopravvivere. Il cosiddetto mostro ha sembianze simili a una sorta di incrocio tra un coccodrillo e un tirannosauro. Probabilmente è un essere sopravvissuto come specie al periodo giurassico: due milioni di anni fa.
A seguito della distruzione del suo eco-sistema l'animale diviene per necessità di sopravvivenza un mostro assassino. Esce in superficie, al solo fine di cercare, in un modo caotico e con tante paure, elementari soddisfazioni ai suoi bisogni primari. Questa opera di Honda circola in Italia in lingua originale dando una maggiore impressione di realismo visivo.

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