lunedì 10 luglio 2006

Recensione LA SPINA DEL DIAVOLO

Recensione la spina del diavolo




Regia di Guillermo del Toro con Eduardo Noriega, Marisa Paredes, Federico Luppi, Fernando Tielve, Íñigo Garcés, Irene Visedo

Recensione a cura di cash (voto: 7,0)

Capita raramente, ma capita. A volte si assiste a film passati praticamente sotto silenzio. Proiezioni di pellicole di anni fa, che qualche anima pia decide di tirar fuori dai polverosi archivi dove gravitano le giacenze, i film in surplus, per colmare il solito (e tutto italiano) vuoto estivo. Così, procedendo a sensazioni, si fa risorgere una pellicola semisconosciuta di qualche regista che lentamente si sta costruendo un nome. Lo si doppia et voilà, il gioco è fatto.
Molto spesso questo giochetto si rivela per quel che è, ovvero una malcelata operazione di "copertura di produzione", il cui recupero pizze in stato comatoso è affidato ad esperti del ripescaggio "presunti flop" della sezione estiva.
Ma in rari casi scatta inaspettata (e insperata) la sorpresa.

"La spina del diavolo" di Del Toro è questo: un'ora e mezzo passata al cinema che non si rimpiange. Un'ora e mezza che non brilla di nulla in particolare, ma che non fa comunque rimpiangere il prezzo del biglietto.
Si esce dal cinema con la stessa sensazione di quando si incontra un vecchio amico per strada e ci si ferma a chiacchierare per una mezz'oretta; probabilmente non si sentirà mai più quella persona, ma si torna a casa contenti per il solo fatto di averla vista.
Del Toro è un noto regista della nuova guardia spagnola, che riesce sempre a cavarsela nei compiti assegnati pur non riuscendo mai a portare a casa voti eccellenti e promozioni senza se e senza ma.
Però è abbastanza intelligente da evitare paccottiglie e castronerie troppo evidenti. Quando abusa di idiozia riesce comunque a celare il misfatto dietro la sua sapiente regia. Diciamo che è dotato di un filtro antivaccate cosmiche, lo stesso filtro di cui Hollywood è momentaneamente sprovvisto.
La fedina penale di Del Toro è, diciamo, piuttosto pulita: ha all'attivo "Mimic", "Blade 2" e "Hellboy". Robetta che si lascia guardare con piacere, ma sempre robetta (con l'eccezione di "Mimic", ma lì va a gusti).

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