Recensione solo un padre
Recensione a cura di JackR
Carlo, affermato dermatologo, è un ansioso padre solo (più che solo un padre) di una bambina insonne di dieci mesi, Sofia. Se la cava bene, anche con (o forse nonostante) l'aiuto di amici e genitori. Un giorno incontra Camille (Diane Fleri), studentessa francese, che si offre di fare da baby sitter alla bambina. Tra Carlo e Camille nasce un rapporto di amicizia e complicità che risveglia in qualche modo Carlo dall'immobilità emotiva in cui si trova da quando è rimasto solo.
L'arrivo di Camille nella vita di Carlo sembra dunque poter chiudere il cerchio del dolore e far andare avanti la vita, ma le cose non sono semplici come sembrano.
"Solo un padre" di Luca Lucini ("Amore, Bugie e Calcetto") sorprende e convince. Sorprende perchè la scelta del protagonista (ma anche di molti attori "prestati" dalla televisione) potrebbe far pensare ad un prodotto di basso livello preconfezionato per la prima serata televisiva, quando invece non è così.
Luca Argentero merita di liberarsi dal doppio marchio infamante di "reduce del Grande Fratello" e "bello senz'anima", perchè stavolta è bravo davvero, credibilissimo sia nel registro drammatico che in quello comico, sostenendo sulle proprie spalle l'emotività del film. Al suo fianco, Diane Fleri regala un personaggio magico ma inverosimile, la donna perfetta al momento giusto, di cui non si può non innamorarsi all'istante, così come Anna Foglietta riesce a tratteggiare in un ruolo secondario una irresistibile spasimante un po' schizzata di Carlo. La scena della cena tra i due è divertentissima, le disavventure con il gatto Giulio (triste surrogato di un uomo per lei) benché telefonate e non proprio originalissime, molto piacevoli e riuscite.
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