mercoledì 21 gennaio 2009

Recensione TENEBRE

Recensione tenebre




Regia di Dario Argento con Anthony Franciosa, Christian Borromeo, Mirella D'Angelo, Veronica Lario, Ania Pieroni, Carola Stagnaro, Lara Wendel, John Saxon, Daria Nicolodi, Eva Robin's, Giuliano Gemma

Recensione a cura di paul (voto: 8,0)

"Tenebre" è l'ottavo lungometraggio di Dario Argento, nonché il suo più violento.
Ma andiamo con ordine: è il 1980, il maestro romano ha appena terminato le riprese di "Inferno", il suo secondo horror puro dopo il precedente "Suspiria" del 1977. "Inferno", distribuito niente di meno che dalla 20th Century Fox, seppur non in maniera eclatante, ottenne un buon successo al botteghino internazionale. A questo punto, essendo la pellicola appena diretta un ideale proseguimento della trilogia delle madri iniziata con "Suspiria", tutti si aspettano il capitolo conclusivo della saga. Ma Argento ha altri piani in serbo: dopo avere scritto un trattamento di un film su dei barboni cannibali ambientato a New York, scartato dalle major perchè ritenuto troppo violento, decide di abbandonare temporaneamente l'horror per gettarsi a capofitto per la stesura di un giallo puro, molto più vicino ai suoi primi lavori ("L'uccello dalle piume di cristallo" e "Il gatto a nove code") che ai successivi thriller parapsicologici che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, quali "4 mosche di velluto grigio" e "Profondo rosso".

Fin dalle prime immagini è subito chiara l'intenzione del maestro romano: un ignoto assassino legge e butta nel fuoco un libro chiamato "Tenebre", quasi a volerci testimoniare che la "mater tenebrarum" di "Inferno" è bruciata e morta come "mater suspiriorum"; inoltre, la prima vittima del film è Anja Pieroni, attrice che impersonava "mater lacrimarum" (sempre in "Inferno"). Un colpo di genio, quasi a farci capire che, al momento, la trilogia delle madri è morta e sepolta.

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