giovedì 8 gennaio 2009

Recensione UN CHIEN ANDALOU

Recensione un chien andalou




Regia di Luis Buñuel con Luis Buñuel, Fano Messan, Robert Hommet, Salvador Dali, Simone Mareuil, Pierre Batcheff, Jaime Miratvilles, Marval

Recensione a cura di amterme63

L'arte del XX Secolo è stata l'arte della libertà. Gli artisti concepivano e realizzavano le loro opere completamente liberi da regole, forme o gusti consolidati, con lo scopo di liberare la mente dei destinatari delle opere, rendendola libera di pensare e trovare un significato in piena autonomia, affinando i propri mezzi mentali.
Oltre a stimolare l'apertura mentale si sognava anche di contribuire a creare un mondo nuovo e una società più libera.

A dare l'esempio agli artisti dell'inizio del XX secolo furono gli scienziati. Liberatisi da pregiudizi religiosi e morali, avevano inaugurato una corsa alla scoperta e all'invenzione, sfruttando senza limiti tutto quello che offriva la razionalità umana e riuscendo così a cambiare dall'oggi al domani il modo di vivere comune. Gli artisti aspiravano a fare lo stesso con la parte spirituale della mente umana: via remore morali o sociali, vecchie regole o forme; si riparte da zero da nuovi fondamenti, anzi dai fondamenti più profondi dell'animo umano. Se nuove invenzioni scientifiche avevano cambiato la società, nuove forme di arte avrebbero cambiato il modo di sentire e vivere. Se agli scienziati era riuscito, perché non poteva riuscire agli artisti?
Tanto più che con la Prima Guerra Mondiale la vecchia società e i vecchi valori si erano in pratica autodistrutti e l'esigenza generale era quella di ricreare un nuovo ordine sociale, una nuova convivenza civile.

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