Recensione avere vent'anni
Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 8,0)
Lia e Tina, conosciutesi durante un falò in spiaggia, decidono di intraprendere un viaggio verso Roma. Le due donne, decisamente indipendenti e assertrici di una libertà espressiva e soprattutto sessuale, si ritroveranno a vivere in una comune dove a regnare saranno il sesso libero e la droga. Alla fine saranno costrette a tornare alle proprie case e ad andare incontro ad un tragico epilogo.
E' un peccato essere giovani, belle e libere? E' un peccato essere donne in tutto e per tutto senza trincerarsi in comportamenti costrittivi e inibitori? Le protagoniste di "Avere vent'anni" si scontrano col pregiudizio soprattutto maschile, ma non solo. Per i loro comportamenti aperti e ammiccanti, vengono scambiate per delle prostitute da alcuni avventori, gli stessi che si faranno protagonisti terribili e deprecabili di un finale agghiacciante e terrorizzante, del tutto avulso dal contesto goliardico e leggero dell'intera pellicola, ma decisamente funzionale per gli intenti accusatori del regista.
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