Recensione prometheus
Recensione a cura di Giordano Biagio
In un tempo non ben definito, oltre 35.000 anni fa, un disco volante con a bordo un equipaggio appartenente a una evoluta specie umanoide, arriva sulla Terra dirigendosi in una zona del nostro pianeta particolarmente ricca d'acqua. Nei pressi di una magnifica e gigantesca cascata, un componente della nave spaziale, molto alto e dai lineamenti del viso ben squadrati, sta per compiere un rito del tutto speciale, ha un'aria solenne e una semisfera in mano contenente un misterioso infuso biologico. L'umanoide getta via il saio che lo ricopre dalla testa in giù e ingerisce la sostanza provocando la graduale distruzione del suo corpo. Quando la massa corporea si accascia sul terreno senza vita rotola pesantemente sul bordo del precipizio finendo nell'acqua della cascata. Il disco volante a quel punto si allontana. L'episodio dell'extraterrestre si rivelerà straordinariamente importante perché con quel gesto ha creato le condizioni per la nascita dell'uomo sulla terra.
Nel 2089 la coppia di archeologi Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green) scopre tra alcune rocce montane di una zona alpina sconosciuta, una cavità che li conduce a uno strano disegno raffigurante un umanoide la cui mano indica, su una mappa stellare, la posizione della luna di un pianeta. Per la dottoressa Shaw quel disegno non ha meno di 35.000 anni e potrebbe trattarsi di un invito, rivolto ai terrestri, a raggiungere la luna indicata. La scoperta della mappa stellare, simile a diverse altre portate in luce precedentemente, avvalora un'ipotesi affascinante. Sembra trattarsi di un messaggio di extraterrestri. Le mappe sono state rinvenute in luoghi diversi, sedi di differenti culture mai giunte a contatto tra di loro.
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