giovedì 11 settembre 2008

Recensione IL GAUCHO

Recensione il gaucho


Regia di Dino Risi con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Maria Grazia Buccella, Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Nando Angelini, Maria Fiore, Annie Gorassini, Umberto D'Orsi, Nelly Panizza

Recensione a cura di peucezia (voto: 8,0)

Girato nel 1964, il film, diretto da Dino Risi, è ambientato in un anno importante per il nostro paese. Il boom economico "scoppiato" a fine anni Cinquanta, che ha rivoluzionato quasi radicalmente lo stile di vita nazionale, sta già registrando le sue prime battute d'arresto (la cosiddetta congiuntura); al potere c'è il Centrosinistra mentre dall'estero Mary Quant e la sua gonna al di sopra del ginocchio, il filosofo Russell e la pillola anticoncezionale indicano che qualcosa sta cambiando soprattutto nel mondo giovanile. Con alcuni anni di anticipo si intravede la rivoluzione "socio-culturale" che verrà.

Più semplicemente e nel suo solito stile ironico venato da malinconia e cattiveria, Risi parla di storie di personaggi incompleti, inconcludenti o addirittura falliti: si parte dal protagonista principale, un Vittorio Gassman quarantenne più graffiante che mai, addetto alle pubbliche relazioni di una scalcagnata casa di produzione cinematografica.
L'uomo, con alle spalle una complicata situazione sentimentale e un'altrettanto più complicata situazione finanziaria, parte per l'Argentina per presenziare a un festival cinematografico e nel contempo chiedere un prestito a un vecchio amico da tempo in Sud America. La comitiva, decisamente male assortita, è composta da due attricette tanto avvenenti quanto oche, da un'attrice non più giovanissima che spera di accasarsi con una vecchia fiamma e dal regista, decisamente di sinistra e probabilmente omosessuale (non tanto velato cenno al più celebrato Pasolini). In Argentina il gruppetto colleziona una serie di figuracce e fa la conoscenza di un ricco industriale di origine italiana, nostalgico ad oltranza di un Italia ormai scomparsa e contemporaneamente legato strenuamente alle posizioni raggiunte tanto da essere del tutto insensibile alle situazioni negative del suo prossimo. Il sogno "sudamericano" svanisce presto e ognuno si appresta a tornare alle amarezze e alle delusioni di ogni giorno.

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