giovedì 18 settembre 2008

Recensione VERSO SUD

Recensione verso sud


Regia di Pasquale Pozzessere con Antonella Ponziani, Stefano Dionisi, Tito Schipa jr., Irene Grazioli

Recensione a cura di Hal Dullea

Paola esce di prigione. Eugenio caracolla per le strade di Roma, imbevuto d'alcool e a caccia d'elemosine da rubare nelle chiese. S'incontrano in una mensa per poveri e non si lasciano più. Vanno a vivere in una casa non finita, poi rapiscono il figlio di lei, tenuto in ricovero presso un istituto. Infine decidono di partire scegliendo come meta Taranto, alla ricerca d'un lavoro o solo di maggiori speranze. Eugenio però è costretto a tentare una rapina in un supermercato e muore dopo essere stato colpito da un proiettile. Paola, allora, scappa in Grecia col bambino.

In questa sua opera d'esordio, il pugliese Pozzessere usa uno stile limpido, secco, scarno, nel deliberato intento di prosciugare i canoni narrativi della coppia di fuggiaschi maledetti. "Verso sud" spinge la parabola dei propri protagonisti in un'evasione illusoria, priva d'un autentico altrove. Lo sguardo è emotivamente palpitante eppure impassibile, rivolto allo studio del mondo reale con la scelta d'un approccio quanto più osservativo. Il film si regge su pochissimo, nei dialoghi e negli episodi, ancorato alla profondità della visione piuttosto che alla portata fabulatoria. Non a caso Pozzessere ha dichiarato: "Io volevo che i personaggi parlassero poco, volevo che i dialoghi fossero frammentati proprio perché mi interessava rendere la difficoltà nella comunicazione. Anche la trama: qualcuno mi ha detto che avrei dovuto far accadere più cose, ma io volevo che tutto avvenisse attraverso la sottrazione, non attraverso il pathos".

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