Recensione a casa con i suoi
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Recensione a cura di peucezia
Il titolo decisamente fuorviante fa pensare ad un eventuale terzo episodio della saga comica familiare con Robert De Niro e Ben Stiller e si discosta totalmente dal suo originale "Failure to Launch" cioè all'incirca "errore di lancio" alludendo al mancato allontanamento dal nido familiare del pulcino ormai cresciuto.
Il "pulcino" in questione è Matthew Mc Conaughey, cognome ostico per un attore attraente, ma solo quello, in scena per mostrare il sorriso bianco con dentatura perfetta e l'abbigliamento sempre alla moda. Il fenomeno di cui parla il film è quello dei maschi post-trentenni affetti da sindome di Peter Pan acuta: hanno un lavoro ben pagato ma nonostante tutto rifiutano di uscire di casa preferendo alla vita autonoma la sicurezza delle mura familiari e delle cure materne. Da noi in Italia dove si è figli a vita è normale quasi da sempre, ma negli Stati Uniti dove i figli escono di casa alla maggiore età la nuova tendenza è preoccupante.
Chi ha pensato di andare a vedere una versione "stelle e strisce" di "Tanguy" il celebre film d'oltralpe sullo stesso fenomeno di permanenza in famiglia deve assolutamente ricredersi. Lo spunto delle due storie è simile ma si tratta di due intrecci del tutto diversi e - trattandosi di due scuole cinematografiche nonché di due culture abbastanza discostanti - anche l'esito è differente.
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