Recensione star wars episodio i - la minaccia fantasma
Recensione a cura di antoniuccio
Con "La minaccia fantasma", George Lucas inizia la realizzazione del suo sogno di dare completezza alla saga di "Star Wars" e, per una trilogia "prequel" che fosse da premessa alla inimitabile trilogia arcinota, propone un episodio che per molti aspetti ricalca la struttura del IV, cioè quello noto semplicemente come "Guerre stellari".
In un certo senso, le due trilogie presentano aspetti comuni: mentre i primi episodi si manifestano più "autonomi", gli intermedi fungono da raccordo a quelli "conclusivi".
Abbiamo infatti il giovane Jedi Obi Wan Kenobi e il suo maestro Qui Gonn Jinn, abbiamo un personaggio femminile che copre un ruolo istituzionale che maschera un'amazzone coraggiosa e risoluta (la Regina Amidala), troviamo i "cattivi" (la federazione del commercio) che proprio furbi non sono, sempre manovrati dal personaggio oscuro che non rivela la sua identità. Infine troviamo anche qui i due impagabili droidi.
Il gruppo dei personaggi collima quasi perfettamente con quelli del 1977, ma qui abbiamo una "novità": Anakin Skywalker. Ma Anakin non è nuovo!
È che qui lo troviamo nelle fattezze di un bambino attira-baci-e-carezze che nasconde un segreto del quale è inconsapevole. Il bambino è una "vergenza", ovvero il coagulo dei minuscoli elementi che compongono la "Forza" e che ha trovato albergo ideale nel ventre della madre.
Una specie di Messia? Anakin non è un Messia, ma è colui che porterà equilibrio nella Forza e dunque nell'intero universo. Non è un Messia poiché in lui prevalgono elementi di umanità comunissimi: costretto dagli eventi a lasciare la madre in schiavitù, il suo pensiero è costantemente rivolto a lei e alla sua possibile liberazione e questo gli procura ansia, paura, ira, odio, sofferenza. Elementi che rischiano di condurlo al "lato oscuro" della Forza. Per questo il ragazzo rappresenta un potenziale pericolo.
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