mercoledì 3 maggio 2006

Recensione MATER NATURA

Recensione mater natura




Regia di Massimo Andrei con Maria Pia Calzone, Vladimir Luxuria, Enzo Moscato, Valerio Foglia Manzillo, Luca Ward, Fabio Brescia, Franco Javarone, Teresa Del Vecchio

Recensione a cura di GiorgioVillosio

Non ha ancora 40 anni il regista Massimo Andrei, e pure sa già darci film pieni di colore, calore, vita e passione come questo "Mater Natura". Ma non solo; sa pure farci riflettere su problematiche molto profonde, dandoci un plusvalore contenutistico, che va ad aggiungere tanta sostanza di pensiero ai puri valori formali.

Tralasciando questi al momento, partirei da una prima importante riflessione, sul confronto tra cinema e teatro: su quanto sia vivo il primo in confronto al secondo, e sulle ragioni dell'innegabile declino di questo, altrimenti ovviabili. Il teatro muore di vecchiezza, per l'incapacità di raccontare la realtà attuale, seguendo gusti ed esigenze del pubblico contemporaneo; preferendo invece rifarsi ai soli testi classici, cui nulla vorremmo togliere, se non fosse per l'inevitabile ripetitività e per l'oscurità del linguaggio: distaccato dall'odierno, antiquato, e, ancor peggio, impopolare, elitario, idoneo per un target erudito o snob. (Basta guardare il pubblico all'uscita dei teatri...). Ma la cosa potrebbe essere diversa! A mio avviso è un fatto puramente italiano, legato ai rigurgiti di una cultura classicistica da "Riforma gentiliana", come pure dall'autotutela corporativa degli operatori "statalizzati", sovvenzionati per ripetere all'infinito il teatro di maniera. Per uscirne basterebbe puntare su testi più vivi e stimolanti, che raccontassero la realtà odierna, e in cui il pubblico potesse riconoscersi (succede in certe commedie brillanti americane o nel teatro dialettale). Ma qui sta, purtroppo, il vero inghippo: gli autori capaci lavorano ormai solamente per spettacoli televisivi e cinema, che pagano assai meglio, ignorando la musa povera del teatro... e qui il cane torna a mordersi la coda!
Privato di spettatori, dunque, il teatro non attinge più all'humus degli interessi del momento, come fa invece il cinema proponendo tematiche vive ed attuali, come nel caso di "Mater Natura". Pensate ad esempio come sugli schermi compaiano di questi tempi i problemi più sentiti ed attuali, sempre aggiornati! Se la nostra società è scossa dal problema degli extracomunitari, ecco i film sull'immigrazione clandestina; e se la coppia va in crisi, ecco i film sulle separazioni. Quando poi viene in discussione lo stato monogamico, ecco i più recenti film sullo scambismo e sui locali privè...Proprio mentre a teatro continuano a programmare la tragedia greca o il teatro goldoniano! Crisi di testi, dunque, non di bravure; come dimostra il film in oggetto, scritto, diretto ed intepretato (benissimo) da professionisti teatrali (per il cinema!!).

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