martedì 25 maggio 2010

Recensione ADAM

Recensione adam




Regia di Max Mayer con Hugh Dancy, Rose Byrne, Amy Irving, Peter Gallagher, Frankie Faison

Recensione a cura di Mimmot

La sindrome di Asperger è una variante dell'autismo, appartenente alla categoria dei disturbi pervasivi dello sviluppo, e si caratterizza principalmente per le grosse difficoltà nelle relazioni sociali e nella presenza di interessi molto circoscritti per intensità e tipologia, che le persone affette da tale patologia presentano.
Pur essendo accumunata all'autismo, in realtà le persone con sindrome di Asperger non presentano ritardi intellettivi e linguistici, tipici dell'autismo classico. Al contrario, i soggetti che soffrono di questa patologia presentano capacità razionali molto sviluppate o superiori alla norma, anche se circoscritte a pochi o ad un solo argomento, spesso insolito per le altre persone, a cui si dedicano con dedizione quasi maniacale e impegno ossessivo. Presentano inoltre grosse difficoltà nella comprensione dei linguaggi non verbali e delle situazioni sociali, con conseguente tendenza ad affrontarle in modo rigido e stereotipato; capacità empatica molto ridotta, uso peculiare del linguaggio, a cui spesso si aggiunge un certo impaccio motorio ed un ritardo ad acquisire alcune abilità manuali (come andare in bicicletta, stappare una bottiglia, allacciarsi le scarpe, ecc).
La sindrome risulta essere molto più diffusa tra i maschi che tra le femmine e, secondo alcune convinzioni molto diffuse, si ritiene sia la patologia dei geni, perchè si reputa ne soffrissero personaggi come Mozart, Einstein, Newton, Darwin e parzialmente lo stesso Bill Gate (per sua ammissione), anche se, ovviamente, non si hanno notizie certe al riguardo, in quanto la sindrome di Asperger è stata introdotta nel manuale diagnostico solo nel 1994, e i clinici hanno cominciato ad a riconoscerne i sintomi e a promuoverne interventi solo a partire da quella data.

Di una lieve forma della sindrome di Asperger soffre Adam Raki, il protagonista della pellicola, che prende il suo nome, scritta e diretta da Max Mayer, che racconta la storia di questo ragazzo quasi trentenne di New York, bello, intelligente, gentile, tenero, ma goffo e impacciato.
A prima vista parrebbe una persona normalissima (è un brillante ingegnere elettronico, anche se lavora in una fabbrica di giocattoli) con una forte passione per l'astronomia (ha costruito un planetario nel suo salotto e spesso ama indossare la tuta da astronauta). E invece è goffo, insicuro, ha profonda difficoltà a instaurare relazioni sociali, non guarda mai negli occhi i suoi interlocutori, non riesce ad entrare in sintonia con la gente, non riesce a decodificare i messaggi non verbali né a capire e trasmettere emozioni e ad agganciarsi alla realtà.
Il problema principale di Adam è che non riesce a capire cosa pensino gli altri, ovvero non riesce a capire il senso recondito di un discorso se gli altri non lo esplicitano apertamente; è incerto e imbranato ma anche terribilmente sincero, come se gli mancasse il comune "buon senso", tale da non permettergli una vita "normale", qualunque significato possa assumere questo termine.
Dopo la morte dei genitori (specialmente del padre, che costituiva il suo principale punto di riferimento), vive praticamente da solo nel suo appartamento in un condominio di Manhattan. Ha un unico e solo amico, Harlan, un omone di colore che lo aiuta e si prende cura di lui con dedizione e calore umano.

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