Recensione l'inferno di cristallo
Recensione a cura di peucezia
Il film uscito nel 1974 e subito tra i titoli di testa al botteghino, appartiene al cosiddetto genere "catastrofico" inaugurato a inizio decennio Settanta da "Airport".
Caratteristiche principali: lunghezza (la durata è di circa 165 minuti), eventi drammatici al limite dell'impossibile con morti e feriti ma poi conclusi con inevitabile anche se un po' amaro happy end e infine cast all stars con prevalenza di ex divi hollywoodiani in disarmo ed eventuale aggiunta di starlettes in ascesa.
"L'inferno di cristallo" (titolo originale "The towering Inferno" fusione di due diversi romanzi da cui è tratta la sceneggiatura) adempie a ogni punto soprattutto per la grande infornata di old stars: da William Holden e Jennifer Jones (qui alla sua ultima interpretazione) che si ritrovano dopo quasi vent'anni dalla loro storia d'amore cinematografica - anche se curiosamente non recitano mai insieme - al popolare ballerino Fred Astaire (prima nomination all'Oscar della sua lunga carriera).
Stringe un po' il cuore vedere la celebre Jennifer Jones ridotta a un ruolo da comprimaria, ormai maschera di se stessa, e fa sorridere Robert Wagner futuro interprete di una divertente serie giallorosa nel ruolo di un dirigente un po' playboy e scarsamente brillante.
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