Recensione noi i ragazzi dello zoo di berlino
Recensione a cura di Gabe 182 (voto: 8,0)
Christiane F., protagonista della storia vera alla base del film, ha cominciato a fumare hashish in giovane età, per passare poi all'eroina. Per diversi anni la sua vita é stata divisa tra la scuola e la stazione di Berlino, in cui si prostituiva per trovare il denaro necessario ad acquistare la droga.
Christiane, con un linguaggio molto duro e diretto, racconta ad un intervistatore la propria storia e quella dei suoi amici. Ed è una storia che narra di un viaggio all'interno del mondo della droga scritta sul diario personale della ragazza e documentata dai giornali; viaggio che, almeno per Christiane, nonostante le mille difficoltà a rialzarsi, non è stato di sola andata.
Il film, sin dalle prime sequenze, rappresenta una Berlino molto fredda e buia, per passare poi ad una periferia in cui lo squallore urbano viene rappresentato con insistenza, attraverso la stazione e i bagni della Bulowstrasse.
Poche sono le eccezioni allo squallore imperante: essenzialmente, i luoghi in cui i giovani si incontrano per divertirsi, come la discoteca chiamata "Sound", dove le note di "Heroes" di Bowie riempiono l'atmosfera.
[...]
Leggi la recensione completa del film NOI I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento