Recensione cosa voglio di piu'
Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 7,0)
Anime divise in due. Ci piace rievocare il titolo del secondo lungometraggio di Silvio Soldini ("Un'anima divisa in due", 1993), per indicare uno dei motivi dominanti della sua poetica. L'immaginazione che fa evadere e l'attuale che imprigiona; i desideri di fuga e il senso di libertà frustrato dai condizionamenti della vita quotidiana che ci siamo (più o meno consapevolmente) scelti. Il senso di responsabilità: e il valore aggiunto e/o l'alienazione con cui esso incide sull'esistenza.
Soldini non è un regista di sintesi. I suoi film, più che mai quest'ultimo, restituiscono l'enorme complessità del reale; in essi confluiscono disparati spunti che interagiscono e producono effetti gli uni sugli altri. Nessun evento è figlio solo del caso o solo della scelta: discende invece da una serie di concause, non tutte identificabili a prima vista, e spesso sotterranee.
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