Recensione andro' come un cavallo pazzo
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Recensione a cura di bulldog (voto: 10,0)
"Il Panico non è un movimento, non è una filosofia, non è un'estetica, non è una definizione, non è un manifesto, non è un'arte, non è scienza, non è questo e non è nemmeno quest'altro."
(Fernando Arrabal)
Fernando Arrabal è una delle figure più controverse e geniali del secolo passato, ed ha ottenuto vari plausi internazionali in tutto il mondo con le sue opere in campo letterario, cinematografico e teatrale. Tanto per citarne alcuni: il Gran Premio di Teatro dell'Accademia Francese, il Nabokov di narrativa, l'Espasa di saggistica e il World's Theater. È stato inoltre preso in considerazione per l'attribuzione del Nobel 2005 e nello stesso anno gli è stata conferita la Legion d'Onore.
Famoso soprattutto per aver fondato assieme ad Alejandro Jodorowsky e Roland Topor il cosiddetto 'teatro panico', un teatro in cui il sogno e la dimenticanza formano l'intessitura della narrazione, Arrabal è invece poco ricordato in campo cinematografico, dove tra il 1970 e il 1975 sfornò ben tre film di livello eccellente (ricevendo soltanto un premio Pasolini), ovvero "Viva La Muerte" (1970), "J'irai comme un cheval fou" (1972) e "Guernica" (1975).
Ed è proprio nel 1972 che lo spagnolo tirò fuori dal cilindro il suo capolavoro assoluto, censuratissimo in tutto il mondo.
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