Recensione odio implacabile
Recensione a cura di K.S.T.D.E.D.
Tra il 1945 e il 1947 il produttore cinematografico Adrian Scott, già produttore di altre pellicole dirette da Edward Dmytryk, si interessa al progetto "Crossfire" e fin da subito si trova a dover affrontare una serie di ostacoli, considerando il periodo, assolutamente prevedibili. "The Brick Foxhole" di Richard Brooks, romanzo da cui il film è tratto, è basato, infatti, su tematiche fortemente omofobiche, allora espressamente vietate dal codice Hays1. La stessa RKO, che produrrà e distribuirà il film, non avrebbe mai potuto accettare di portare sullo schermo il romanzo di Brooks, ragion per cui Adrian Scott, con l'aiuto del regista, riscrisse il romanzo, depurandolo del tema che si scontrava con le direttive del codice di produzione e lo ripresentò alla RKO - di questo, tuttavia, si parlerà in maniera più dettagliata in seguito. "Crossfire" uscirà nelle sale nel Luglio del 1947.
La storia è quella di quattro militari, congedati da pochi giorni, che si ritrovano in un bar, in cui faranno la conoscenza di colui che di lì a poco verrà assassinato, Joseph Samuel (Sam Levene). I quattro resteranno così coinvolti nell'indagine che ne seguirà, condotta dal detective Finlay (Robert Young), il quale, a sua volta, coinvolgerà nella stessa anche il sergente Peter Keeley (Robert Mitchum), amico di uno dei militari, Arthur Mitchell (George Cooper), primo sospettato dell'omicidio di Samuel.
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