mercoledì 14 aprile 2010

Recensione L'UOMO NELL'OMBRA

Recensione l'uomo nell'ombra




Regia di Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Eli Wallach, Kim Cattrall, Olivia Williams, Tom Wilkinson, James Belushi, Timothy Hutton, Jon Bernthal, Robert Pugh, Daphne Alexander, Jaymes Butler, Marianne Graffam, Angelique Fernandez

Recensione a cura di Mimmot

Prima di essere stato chiamato a fare i conti con i fantasmi del suo passato, il regista Roman Polanski ha fatto in tempo a dirigere questo suo nuovo e forse ultimo film, "L'uomo nell'ombra", un thriller fantapolitico totalmente e compiutamente polanskiano fin dalla prima inquadratura: complesso, teso, claustrofobico, paranoico, dalle atmosfere inquietanti e il ritmo serrato. Un po' come tutta la sua vita: dall'infanzia pervasa dagli incubi nazisti, alla giovinezza segnata dalla tragedia della bellissima moglie in attesa di un bambino, massacrata dal folle capo di una setta satanica; dalla maturità macchiata dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di una minorenne fino all'arresto, arrivato inaspettato lo scorso settembre nell'aeroporto di Zurigo, 32 anni dopo quella terribile accusa che lo ha portato a fuggire il più lontano possibile dall'America, un po' ovunque, fino in Francia, dove ha ritrovato le sue lontane radici e un nuovo amore che ha lenito i suoi incubi e che adesso lo assiste nella prigionia dorata del suo chalet sulle montagne elvetiche (dove è detenuto agli arresti domiciliari), forse una ritorsione per questa denuncia sui crimini di Stato.
Ed è in Francia che Polanski ha ritrovato la voglia di vivere e a liberarsi dalle ossessioni e dalle paranoie della sua vita, riversandole nei suoi film, dal cupissimo "Chinatown" all'angosciante "Rosemary's Baby", fino quell'affresco insuperato sulla barbarie nazista di "Il pianista".

Ma è con L'uomo nell'ombra che Polanski, dopo un ventennio, torna ad occuparsi in maniera evidente ed efficace, di temi legati alla contemporaneità, quali i loschi affari della politica e la fine delle ideologie, sostituiti dalla forza dei media con la loro capacità di manipolare la realtà e condizionare scelte e comportamenti.

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