lunedì 29 giugno 2009

Recensione ANAMORPH

Recensione anamorph




Regia di Henry Miller con Willem Dafoe, Scott Speedman, Peter Stormare, Clea DuVall, James Rebhorn, Amy Carlson, Yul Vazquez, Don Harvey, Paul Lazar, Edward Hibbert, Amir Arison, Michael Buscemi, Desire Casado, Robert C. Kirk, Marcia Haufrecht, Monique Curnen

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

Stan Aubray è un detective della polizia di New York che cinque anni prima ha lavorato a un caso che tuttora lo tormenta. La storia all'epoca si concluse con la morte del sospetto, e con quella di una ragazza che Stan conosceva, e per la quale si sente ancora in colpa. Improvvisamente un nuovo caso lo richiama dall'esilio in cui si era rifugiato, dal momento che sembra avere caratteristiche in comune col vecchio fascicolo di cui lui si era occupato. Ma le analogie saranno solo l'inizio dei guai che Stan si troverà di fronte.

Anamorph è esattamente il genere di film che comincia a fare capolino nelle sale d'estate. Quando la gente non ama complicarsi la vita e preferisce delle innocue scemate. O un po' di brividi per contrastare il caldo, oppure semplicemente un film che dimenticherà appena uscito dal cinema.
Ma quello che proprio chiunque non gradisce mai, qualunque sia la stagione in corso, è esser preso per stupido. Passi per la trama di riporto, ma così di riporto che di più non si può. Passi pure per il detective stropicciato dalla vita e dai casi che gliela avvelenano. Ma un intero film in cui non accade praticamente nulla che abbia un senso per tutto il tempo è decisamente troppo.

[...]

Leggi la recensione completa del film ANAMORPH su filmscoop.it

Nessun commento: