Recensione exiled
Recensione a cura di Anna Maria Pelella
Macao 1998, a pochi mesi del passaggio di consegne tra i governi portoghese e cinese che provocherà la fuga di tutti quelli che hanno fatto fortuna e che temono di perdere il loro potere sotto il governo cinese. Wo è appena tornato con sua moglie e il loro bambino di un mese, dopo anni di vagabondaggio per sfuggire alle conseguenze del suo tentativo di uccidere il boss Fay.
Ovviamente appena messo piede in città le conseguenze si manifesteranno sotto l'aspetto dei suoi vecchi colleghi. Due di loro sono sotto casa sua con l'incarico di ucciderlo e altri due con quello di proteggerlo.
Trentasei ore prima di andare in pensione un vecchio commissario assiste impotente, e anche con una buona dose di vigliaccheria, alle sparatorie che si consumano nel suo quartiere. La conta a rovescio per la tanto agognata pensione si consuma per strada, ma al riparo di un'auto, al cui interno gli spari arrivano attutiti. E alla fine saranno stati giorni tranquilli in cui non sarà stato affatto necessario scendere dall'auto.
In queste ore, scandite dai silenzi che amplificano il suono delle pallottole, i quattro killer mandati a fare da protettori e da assassini del loro vecchio compagno faranno in modo di complicare ulteriormente la faccenda. E se dapprima c'era un boss arrabbiato e un killer sulla lista delle esecuzioni, poi ci saranno cinque fuggiaschi in cerca di soldi facili e con l'incredibile sfortuna di incappare ogni tre passi nel loro mandante e nemesi: il corrotto boss Fay.
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