Recensione il seme della violenza
Recensione a cura di amterme63
Ci sono film che quando escono diventano casi nazionali e addirittura cambiano la storia del cinema o della musica; eppure con il tempo vengono quasi dimenticati. "Il seme della violenza" ("Blackboard Jungle"), diretto da Richard Brooks e uscito nel 1955 negli Stati Uniti, è uno di questi.
Nato come un film senza tante pretese, in bianco e nero e con un budget ridotto, fece scalpore perché fu il primo film che portò sul grande schermo un nuovo modo di rappresentare i giovani americani dell'epoca: duri, spavaldi, violenti, indipendenti, ostili alle regole e ai gusti degli adulti. Era un disagio giovanile che covava da diverso tempo nella società americana, a cui questo film dava finalmente una forma concreta, in termini visivi e soprattutto musicali. Fu come aver gettato un fiammifero su della benzina. I modi di comportarsi e di vestirsi dei ragazzi del film, mostrati come modelli da evitare, dilagarono invece in tutta la nazione e divennero una moda. In molti cinema ci furono quasi delle sommosse (tanto il modello aveva fatto presa), che portarono al divieto di proiezione del film in alcuni stati degli U.S.A.
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