Recensione anche gli uccelli uccidono
Recensione a cura di A. Cavisi
Brewster, un ragazzo che vive ai margini in un rifugio antiatomico, sogna di riuscire a volare costruendosi delle ali artificiali; ad aiutarlo, una bionda misteriosa. Insieme, si faranno protagonisti di una serie di omicidi ai danni di persone che si frappongono alla realizzazione del loro obiettivo.
A sconquassare ulteriormente le cose arriveranno un detective molto scrupoloso e una ragazza che si innamorerà e farà innamorare Brewster.
Grande apologo sul tema della libertà dalle restrizioni sociali e dalla società americana, come sempre al centro delle critiche e dei dileggi del regista, "Anche gli uccelli uccidono" (orrendo titolo italiano di "Brewster McCloud"), è una particolarissima pellicola che attraverso la metafora del volo, inteso in senso letterario e traslato, ci restituisce uno spaccato storico-sociale davvero molto interessante. Come un moderno Icaro, infatti, il protagonista sogna di poter spiccare il volo e abbandonare il mondo nel quale vive, ma dal quale non si sente accettato, così come dimostra la sua stramba abitazione che lo tiene quasi perennemente nascosto dal resto del genere umano, fatta eccezione per una misteriosa ed inquietante femme fatale che sembra guidarlo e aiutarlo nei suoi strambi intenti.
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