Recensione cobra verde




Recensione a cura di Ciumi (voto: 8,5)
"Cobra verde" comincia nello stesso modo in cui finirà: Kinski, l'uomo annichilito entro una natura sconfinata, impassibile, non penetrabile - il distruttore che porta impressa la sua smorfia di disgusto sul volto - che s'accascia al cospetto di essa.
In principio è un paesaggio desertico del Sertao, cosparso di carcasse di animali, quello che si pone dinnanzi al protagonista: Manoel Garcia da Silva, il bandito, l' assassino che spara dai ruderi di una chiesa: porta con sé il terrore: sarà uno schiavista!
[...]
Leggi la recensione completa del film COBRA VERDE su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento