Recensione la morte corre sul fiume
Recensione a cura di amterme63
Charles Laughton non è stato solo un bravissimo attore teatrale e cinematografico, famoso per le sue intense e partecipate interpretazioni in ruoli controversi o da "cattivo"; nella sua carriera si è cimentato pure come regista, anche se in un unico film.
Il film in questione è "La morte corre sul fiume" ("The night of the hunter), una drammatica denuncia di come il materialismo ipocrita stesse avvelenando la società americana, arrivando persino a insidiare le creature più deboli e innocenti come i bambini.
Il personaggio principale è Harry Powell, un conturbante e perbenista pastore protestante (interpretato magnificamente da Robert Mitchum). Nonostante l'apparenza di persona retta e di sani principi, è in realtà un avventuriero senza scrupoli che non esita a uccidere pur di arrivare al denaro.
In carcere viene a sapere per caso da un condannato a morte dell'esistenza di 10.000 dollari, il cui nascondiglio è conosciuto solo dai suoi due bambini, John e Pearl.
Powell farà di tutto pur di arrivare ai bambini e al denaro: inganna la gente del villaggio, circuisce spietatamente la madre dei bambini e, infine, in un crescendo emotivo fatto di torture psicologiche nei confronti di John e Pearl e di una caccia spietata che dura giorni, arriva quasi a carpire il denaro.
Le convenzioni dell'epoca non potevano però permettere il prevalere del male sul bene. Grazie al caso, quindi, i bambini si salvano e nel lieto fine riescono pure a ritrovare un briciolo di speranza e serenità, mentre Powell avrà quello che si merita (la pena di morte).
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