martedì 15 dicembre 2009

Recensione LA MORTE CORRE SUL FIUME

Recensione la morte corre sul fiume




Regia di Charles Laughton con Robert Mitchum, Shelley Winters, Lillian Gish, Billy Chapin, Sally Jane Bruce

Recensione a cura di amterme63

Charles Laughton non è stato solo un bravissimo attore teatrale e cinematografico, famoso per le sue intense e partecipate interpretazioni in ruoli controversi o da "cattivo"; nella sua carriera si è cimentato pure come regista, anche se in un unico film.
Il film in questione è "La morte corre sul fiume" ("The night of the hunter), una drammatica denuncia di come il materialismo ipocrita stesse avvelenando la società americana, arrivando persino a insidiare le creature più deboli e innocenti come i bambini.

Il personaggio principale è Harry Powell, un conturbante e perbenista pastore protestante (interpretato magnificamente da Robert Mitchum). Nonostante l'apparenza di persona retta e di sani principi, è in realtà un avventuriero senza scrupoli che non esita a uccidere pur di arrivare al denaro.
In carcere viene a sapere per caso da un condannato a morte dell'esistenza di 10.000 dollari, il cui nascondiglio è conosciuto solo dai suoi due bambini, John e Pearl.
Powell farà di tutto pur di arrivare ai bambini e al denaro: inganna la gente del villaggio, circuisce spietatamente la madre dei bambini e, infine, in un crescendo emotivo fatto di torture psicologiche nei confronti di John e Pearl e di una caccia spietata che dura giorni, arriva quasi a carpire il denaro.
Le convenzioni dell'epoca non potevano però permettere il prevalere del male sul bene. Grazie al caso, quindi, i bambini si salvano e nel lieto fine riescono pure a ritrovare un briciolo di speranza e serenità, mentre Powell avrà quello che si merita (la pena di morte).

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