Recensione the case of itaewon homicide
Recensione a cura di Anna Maria Pelella
Una sera Jong-pil Jo viene assassinato nel bagno di un fast food.
Sulla scena sono presenti alcuni studenti coreani con cittadinanza americana e due di loro vengono collocati all'interno del bagno dalle prime indagini della polizia. Il compito del procuratore Park sarà di stabilire chi dei due ha effettivamente commesso il crimine.
Basato su una storia realmente accaduta The Case of Itaewon Homicide si attiene abbastanza fedelmente ai fatti, di cui tenta una decodifica, mentre nel corso della rappresentazione lascia trapelare il sospetto tutt'altro che velato di una pesante interferenza. Park è un procuratore che giunge sulla scena di un crimine già completamente ripulita. Il CID del governo americano ha fatto i suoi rilievi e autorizzato la ripresa delle attività nel locale. Le testimonianze sono state raccolte e il procuratore, dopo una lettura delle deposizioni, decide di convocare uno dei sospetti indicati dalla polizia americana. Si tratta di Pearson, uno studente coreano/americano con doppia cittadinanza. L'incontro con il ragazzo, le cui scarpe insanguinate sono state ritrovate dagli investigatori, induce però Park a richiedere la testimonianza di Alex, un suo amico che vive negli Stati Uniti e che era presente la sera in questione. I due finiranno per accusarsi a vicenda e l'intero procedimento penale sarà basato sull'attribuzione della responsabilità dell'omicidio a uno dei due.
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