Recensione il mercante delle quattro stagioni
Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)
Hans Epp, dopo essere rientrato in Germania dalla Legione Straniera dove si trovava, si sposa con la piacente e arrogante Irm. Lui è emarginato dalla sua famiglia, prettamente borghese, ma è una persona dabbene in cerca solo di fiducia e serenità. Prova così a intraprendere il mestiere di fruttivendolo ambulante. Si troverà però a bere sempre di più cercando, in questo modo, di non badare ai tormenti inflittigli dalla moglie e dalla madre...
Rainer Werner Fassbinder, già attivo autore fin dal 1969 e fondatore della compagnia di distribuzione indipendente Filmverlag der Autoren, formò nel 1971 la casa di produzione Tango Film con la quale realizzò "Il mercante delle quattro stagioni", la sua prima opera di riordinamento ideologico fortemente tendente al melodramma. Il titolo del film non ci racconta solo del lavoro svolto da Hans ma ha pure una connotazione letterale che riflette esattamente il carattere del protagonista. Il mercante, interpretato dall'attore Hirschmuller, è un uomo triste e sottomesso, inutile secondo i valori borghesi dai quali discende e, per questo, adatto a tutte le stagioni.
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