Recensione il passato e' una terra straniera
Recensione a cura di peucezia
Il film girato interamente a Bari, è ispirato molto liberamente al romanzo omonimo del magistrato e parlamentare pugliese Gianrico Carofiglio che ha anche collaborato alla sceneggiatura e ha partecipato come comparsa in alcune scene. La storia originale del romanzo era ambientata negli anni Ottanta, al tempo della Bari da bere, con uno spostamento temporale ai giorni nostri quando il protagonista e voce narrante ormai magistrato affermato ritorna indietro all'epoca della sua discesa all'inferno e ritorno.
Anche la pellicola parte con un protagonista adulto e giudice riportato da un fantasma del passato al doloroso flashback sulla sua giovinezza tempestosa, ma visto che gli eventi raccontati sono di epoca recente (c'è l'euro come conio e le auto sono tutte modernissime) riesce difficile pensare che in soli cinque anni il personaggio sia diventato un magistrato di buon livello.
A parte questa licenza temporale poco realistica ma assai frequente in cinematografia, la storia del film si discosta dal romanzo in altre impostazioni: il protagonista era un giovane borghese non ricchissimo con fidanzata classica brava ragazza, nel film invece è un viziatello appartenente a una fascia sociale più elevata con fidanzata di pari grado e la sua discesa è più violenta e degradante.
Giorgio, il personaggio principale, presente pressocché in ogni sequenza, improvvisamente insoddisfatto della sua esistenza di ragazzo perbene si lascia coinvolgere da un misterioso coetaneo in un giro di gioco d'azzardo che lo porterà in breve a ogni genere di abiezione fino all'altrettanta subitanea redenzione. Dalla prima scena fino alla conclusione la storia è un susseguirsi di pugni nello stomaco, violenze e impressione piena del tunnel senza uscita che il protagonista sta percorrendo senza esserne pienamente consapevole.
[...]
Leggi la recensione completa del film IL PASSATO E' UNA TERRA STRANIERA su filmscoop.it
Nessun commento:
Posta un commento