Recensione aprile
Recensione a cura di JackR
"D'Alema, dì qualcosa di sinistra... D'Alema, dì qualcosa anche non di sinistra, di civiltà, dì qualcosa, reagisci!"
La battuta è passata alla storia ed è stata presa a prestito in innumerevoli contesti. Il grido di Moretti uomo/regista/personaggio racchiude in tre parole l'esasperazione di una parte di Italia di fronte all'avanzata dell'armata Berlusconi e all'incredibile impotenza della sinistra, o di qualsivoglia alternativa politica.
Dopo "Caro diario" Nanni Moretti continua ad impersonare se stesso (giocando molto sull'idea che nel tempo si è creata della sua persona), lasciando definitivamente nel cassetto il suo storico alter-ego Michele Apicella.
Forse non è più tempo di nascondersi dietro a delle maschere; per Moretti la necessità di raccontare qualcosa di personale passa (anche un po' narcisisticamente) dall'esposizione in prima persona.
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