venerdì 2 ottobre 2009

Recensione BASTARDI SENZA GLORIA

Recensione bastardi senza gloria




Regia di Quentin Tarantino con Brad Pitt, Eli Roth, Mike Myers, Diane Kruger, B.J. Novak, Samm Levine, Til Schweiger, Michael Fassbender, Daniel Brühl

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 8,5)

"A time just for plantin',
a time just for ploughin'.
A time just for livin',
a place for to die.
'Twas so good to be young then,
to be close to the earth,
Now the green leaves of summer
are callin' me home.
"
Dimitri Tiomkin e Paul Francis Webster:"The Green Leaves of Summer"

Il Cinema è emozione. Il Cinema è fantasia. Il Cinema è arte.
In questo Quentin Tarantino ha sempre creduto e questa è la concezione con la quale si è sempre rapportato al mondo del Cinema.
Quando si pronuncia il nome di Tarantino, si parla di un regista conosciuto trasversalmente in tutto il mondo, senza distinzioni di sesso, né di età, né di ceto culturale.
All'inizio degli anni novanta, in un contesto storico e culturale in cui i cineasti da un lato e i critici dall'altro dimostravano di essere ormai caduti nel vezzo di prendersi eccessivamente ed immotivatamente sul serio, rivestendo o investendo le opere cinematografiche di una certa spocchiosa e non necessaria supponenza di una qualche intellettualità, è emerso come unica voce fuori dal coro il Cinema di Quentin Tarantino. Con "Pulp Fiction" (1994), il suo secondo lungometraggio, questo artista è stato capace di cambiare la concezione stessa del cinema, dettando nuove regole che sono state adottate in seguito da numerosi altri cineasti di tutto il mondo.
Questo è ovviamente un risultato straordinario soprattutto se si considera che la sua produzione consta di soli sei lungometraggi: "Le Iene" ("Reservoir Dogs", 1992), "Pulp Fiction", "Jackie Brown" (1997), "Kill Bill" (2003, di cui in questa sede ci si rifiuta di considerare la suddivisione imposta dalla produzione in Volume 1 e Volume 2), "Grindhouse – A Prova di Morte" ("Death Proof", 2007, che benché sia uno dei due segmenti del film può essere considerato un lungometraggio a sé stante) e, infine, "Bastardi Senza Gloria" ("Inglourious Basterds", 2009).
Regista scanzonato, divertente e divertito, Tarantino non ha mai incentrato il proprio modo di fare cinema su grandi pretese autoriali ed intellettualoidi. Egli ha infatti sempre dichiarato di essere prima di tutto uno spettatore cinefilo, grande amante del Cinema in generale e dei cosiddetti B-Movie in particolare, e di aver trasformato questa sua passione in una professione.
Nell'ottica di Tarantino ha poco senso quella concezione propria di alcuni cineasti che, fregandosene del pubblico, producono opere discutibili e spesso indigeste, ma gonfie e tronfie di pretese autoriali, sociali, intellettuali, che spesso non aggiungono niente di nuovo a quanto è stato detto da altri artisti (sia in campo cinematografico, sia in campo letterario) in modi più modesti e più lineari.
Tarantino, proprio perché è prima di tutto uno spettatore, deve essere divertito dall'opera che realizza. E, infatti, è raro che un suo film non riscuota ampi consensi di pubblico.
Questo discorso però non deve essere frainteso, inducendo il lettore a credere che Tarantino faccia dei film commerciali, nel senso volgare del termine, volti soltanto ad ingraziarsi il pubblico. Egli realizza dei film per sé e si tratta di opere dal fortissimo taglio personale.
Forse è per questa sua capacità di coniugare il proprio gusto e la propria capacità tecnica con quelle che sono le richieste del grande pubblico e di buona parte della critica - capacità che fa di lui un autore e un artista sotto ogni profilo – che Tarantino è un autore che può vantare alcuni acerrimi detrattori che attendono sempre un suo passo falso.
È vero che in alcune opere passate, in particolare nel citato "Death Proof", egli ha dato segno di un autocompiacimento vagamente narcisistico che a molti può essere risultato sgradevole. Ma è anche vero che si tratta di un segmento di"Grindhouse" e, in quanto tale, da inquadrarsi in un progetto assai peculiare e di paternità non esclusiva.
Tuttavia, in qualsiasi sua opera, Tarantino ha sempre dimostrato una padronanza e una capacità artistica e tecnica semplicemente invidiabili e riconosciute a denti stretti anche dai suoi più accaniti detrattori.

[...]

Leggi la recensione completa del film BASTARDI SENZA GLORIA su filmscoop.it

Nessun commento: