Recensione calvaire
Recensione a cura di A. Cavisi
Marc Stevens per mantenersi fa il cantante/animatore negli ospizi. Durante un viaggio sul suo furgoncino, diretto al suo prossimo ingaggio, sarà costretto a fermarsi per il cattivo tempo che ha causato problemi al suo mezzo di trasporto.
Fatta la casuale conoscenza di un uomo alla disperata ricerca del suo cane, verrà condotto da questi in un albergo gestito da un vecchio artista ormai in pensione, che si rivelerà essere un uomo folle che vive nel disperato ricordo della moglie che l'ha lasciato.
Un horror decisamente particolare questo "Calvaire", che riesce nell'intento di angosciare, disturbare e creare un malessere consistente nello spettatore sempre più risucchiato nella spirale di follia e perversità degli abitanti dello strano villaggio in cui il povero protagonista si imbatte.
Un viaggio allucinante nei meandri più nascosti e shockanti della follia umana, un ritratto bestiale e malato di una comunità costituita da menti completamente avulse dalla realtà e governate quindi dallo squilibrio.
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