mercoledì 28 ottobre 2009

Recensione PRIMA DELL'ALBA

Recensione prima dell'alba




Regia di Richard Linklater con Ethan Hawke, Julie Delpy, Andrea Eckert, Hanno Poschl

Recensione a cura di Mimmot

Ci sono certi momenti della vita che sono vissuti come molto particolari e che più tardi, visti con gli occhi dei ricordi (o dei rimpianti), gelosamente conservati nelle pieghe della nostra memoria, diventano momenti veramente straordinari.
Non importa quali essi siano: se i momenti di un viaggio senza meta oppure quelli di un incontro estremamente importante; se quelli di un amore totalizzante oppure quelli di una passione travolgente; importante è che quei momenti siano vissuti lasciando che accadano le cose che devono accadere.
Ricordi (o rimpianti) che attraversano le nebbie del tempo e che, come certe fotografie fissate alle parete della nostra stanza - simili a finestre che si aprono sull'immensità dell'orizzonte - segnano gli attimi delle nostre emozioni, che abbiamo cercato e cerchiamo ancora nelle nostre lunghe notti insonni, imprigionate dall'ansia e dalla malinconia.
Importante è saper riconoscere quei momenti in cui la magia ci sfiora, per saperla cogliere al volo e viverla fino in fondo. Senza remore, senza farsi troppe domande, senza chiedersi se è giusto o sbagliato, senza paura di commettere errori e di rimanerne feriti perché, nelle questioni di cuore, non è detto che tutto ciò che si sente di dover fare deve avere assolutamente un senso. Come tutto quello che viene dal profondo e riempie l'animo.
Liberi dalla zavorra delle convenzioni, lasciandosi alle spalle sicurezze, diffidenze e difese. Tanto non servono e andranno perdute.

Vincitore dell'Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino 1995, "Prima dell'alba" è, forse, il film più maturo e intelligente che Richard Linklater, all'epoca poco più che trentenne, abbia girato nella sua carriera. Ma è anche il film che, in modo semplice e venato di romantica malinconia, racconta della magia e dell'emozione assoluta di un debutto, che spacca il cuore e si offre come il più impagabile dei doni.
Un film che è la cronaca della nascita di un amore giovane, un amore che non è mai uguale a quello precedente e a quello successivo, pieno di ansie e di malinconie, di magia e di fascino, di tristezza e di speranze. Pieno di tutto ciò che solo l'amore sa offrire.
Un desiderio inedito, il silenzio dell'anima, un sogno, una meraviglia, una liberazione, un incanto. Occhi che cercano altri occhi, sguardi che si perdono in altri sguardi, attimi brevissimi, densi e preziosi, in cui ci si offre ad un'altra o ad un altro sperando che quell'altra o quell'altro faccia altrettanto.
Slanci trattenuti dall'ansia e dalla paura di soffrire, che prendono alla gola e bloccano il respiro, ma che danno la vera misura di se stessi, il sogno irraggiungibile dell'utopia, nudi nell'anima, pronti a farsi guardare dentro, a esporre un'essenza liberata da ogni protezione, da ogni finzione.
Il film è la storia, racchiusa tutta nell'arco di una notte, dell'incontro, dell'innamoramento e della separazione di due ragazzi fino ad allora sconosciuti, ai quali accade qualcosa che prima non c'era e che non ha ritorno, perché il poi sarà certamente diverso dal prima.

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