Recensione il nastro bianco
Recensione a cura di maremare (voto: 10,0)
Quasi un trattato scientifico sulle Origini del Male.
"Il nastro bianco" del regista austriaco Michael Haneke, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes, ambientato in un villaggio della Germania del Nord nel 1913, è girato in uno splendido b/n.
Pensato inizialmente come miniserie tv in tre parti è "un film sul sistema di educazione dal quale è emersa la generazione nazista", così come dichiarato dallo stesso regista.
Da sempre attirato dalle dinamiche della perversione, Haneke (studioso di filosofia, psicologia e regista di teatro) realizza un film collettivo composto di quadri fissi: una sequenza di fatti ordinari disturbati da strani episodi di violenza inspiegabili.
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