Recensione unbreakable - il predestinato
Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 6,5)
David Dunn si salva miracolosamente da un terribile incidente ferroviario. L'unico a farcela di tutti i passeggeri. La cosa attira le attenzioni di Elijah Price affetto sin dalla nascita da una malattia rara che ne ha reso le ossa fragilissime, soggette a fratturarsi spesso e volentieri e per questo soprannominato "uomo di vetro". L'incontro tra i due porterà entrambi a delle sconcertanti scoperte...
Una vera e propria dichiarazione d'amore al mondo dei fumetti, qui omaggiati e messi al centro assoluto della narrazione, come del resto dimostrano le didascalie iniziali. "Il predestinato" (titolo originale che ha molto più senso, "Unbreakable") è venuto subito dopo l'affascinante e se vogliamo innovativo "Il sesto senso". È per questo che sicuramente ha ricevuto critiche asprissime anche se molto probabilmente non le meritava tutte, questo perché ha pagato lo scotto di seguire ad un esordio col botto del regista in suolo americano.
Tutto sommato, invece, "Il predestinato", è un'operazione sicuramente molto singolare e per certi versi davvero molto originale e particolare, visto che tenta la strada del comic-movie senza però andare a parare nel "fantastico", rimanendo in una dimensione di "normalità" narrativa ed estetica, per niente tipica del genere. Non ci sono repentine trasformazioni, fisiche soprattutto (perché quelle mentali e psichiche non mancano), non ci sono battaglie tra eroi e cattivi o lotte per salvare il mondo o nessun tipo di elemento che di solito troviamo nei film tratti dai fumetti o ad essi ispirati. Non che suddetti espedienti narrativi, regisitici ed estetici siano disprezzabili, anzi il contrario, ma l'idea di portare alla luce un film del genere cambiando completamente le carte in tavola, è sicuramente da apprezzare.
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