Recensione mother
Recensione a cura di Anna Maria Pelella
Do-Joon è un giovane dalle limitate capacità mentali che vive con sua madre. Un giorno viene accusato dell'omicidio di una ragazza del luogo e sua madre, non credendo alla sua colpevolezza, cerca con tutti i mezzi di indagare sull'accaduto.
La madre di Do-Joon non ha un nome. È soltanto un'archetipo, quello della Madre sacrificale. La Madre non ha altro scopo nella vita che il suo unico figlio. Un figlio stranamente lento a pensare e decisamente tardo a ricordare. Un figlio accusato di un omicidio che lei non crede assolutamente che lui possa aver commesso. Così si rimbocca le maniche e si da da fare.
Prima di tutto coinvolge l'amico del figlio, la cui frequentazione non aveva mai approvato. Poi passa alle amiche dalla morta e ai suoi presunti amanti e infine scopre qualcosa. Quello che però non si scoprirà mai, in verità, è che cosa è davvero successo quell'unica sera in cui Do-Joon è andato fuori a bere.
Certo la ragazza in questione è un tantino chiacchierata, ma non è questo il punto. Nemmeno il suo cellulare, perso e ritrovato può davvero dare una risposta. L'unica possibilità sembra essere un eventuale testimone. E qui la faccenda si fa complicata. La madre si trova di fronte a una scelta e quando agirà sarà solo d'impulso, esattamente come non aveva mai pensato di agire.
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