Recensione jade
Recensione a cura di ULTRAVIOLENCE78 (voto: 10,0)
David Corelli, aspirante procuratore di San Francisco, indaga su un miliardario assassinato in casa sua a colpi d'ascia durante pratiche sadomaso. Nella cassaforte dell'ucciso viene rinvenuto un rullino di fotografie che ritraggono il governatore a letto con una giovane donna: pertanto, nel corso dell'inchiesta, delicate complicazioni politiche s'aggiungono all'aspetto criminale e ai risvolti erotici. Il ritrovamento d'una videocassetta semicarbonizzata nella villa al mare del miliardario, luogo d'ulteriori incontri sessuali, fa della psicologa Trina, moglie del temuto avvocato Matt Gavin e vecchia fiamma di Corelli, la principale indiziata. L'omicida è forse proprio lei, la Jade che "ha fatto vedere il paradiso" a numerosi potenti grazie alla sua insaziabile disponibilità erotica?
La perizia e l'abilità di Friedkin si manifestano già con il lungo piano-sequenza dell'inizio, a dir poco esemplare per fluidità e resa in termini di suspense. La steadycam sale i gradini all'interno d'una villa lussuosa e s'avvicina a un'inquietante maschera etnica, poi attraversa ambienti ornati da mobilia orientaleggiante fino a giungere, dopo essersi soffermata sullo sfarzo dei particolari, alla stanza del delitto. Qui però il misfatto non è mostrato allo spettatore: si percepiscono appena delle urla e viene lasciata intravedere una chiazza di sangue che si sparge da sotto un paravento.
Lusso e sfarzo malati proseguono anche nella scena successiva, durante il gran ballo di gala in cui "Ci si diverte solo con tre cose nella vita: denaro, sesso e potere". Siamo nei paraggi di Kubrick e del festino orgiastico di "Eyes Wide Shut", senonché Friedkin non ha più fede ne "L'esorcista", per lui ormai il male è diventato irredimibile.
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