martedì 19 ottobre 2010

Recensione BURIED - SEPOLTO

Recensione buried - sepolto




Regia di Rodrigo Cortés con Ryan Reynolds, Robert Paterson, José Luis García Pérez, Stephen Tobolowsky, Samantha Mathis

Recensione a cura di ele*noir (voto: 7,5)

Svegliarsi e trovarsi avvolto dal buio e dal silenzio.
E' così che Paul Conroy scopre di essere stato segregato in una cassa di legno. Autotrasportatore americano, in Iraq per lavoro, si ritrova vittima di alcuni ribelli del posto che hanno intercettato e bombardato il suo convoglio. Ha con sé solo un accendino, una matita e un cellulare. Con questi tre oggetti cercherà di utilizzare il poco tempo e il poco ossigeno a disposizione per farsi trovare e salvarsi.

Girato in soli diciassette giorni con un budget abbastanza contenuto (tre milioni di dollari), "Buried" entra in scena con discrezione. La sceneggiatura di Chris Sparling girava a vuoto negli ambienti hollywoodiani, orfana di regista e produttori. La sfida era effettivamente ardua: portare sul grande schermo una storia di un solo attore in una sola scena.
Un salto nel buio, una giocata d'azzardo la cui vittoria era data 100 a 1; perché si sarebbe dovuto rischiare perdendo solo soldi e tempo? Hollywood non vuole novità e rischio, vuole soldi, successo e ancora soldi. Non è pensabile riuscire a rendere un buon film da una sceneggiatura così paradossalmente semplice eppure così impegnativa e dalla riuscita possibilmente noiosa e mediocre.
Eppure qualcuno ci ha creduto, perché alla fine il film è stato girato e prodotto da chi ha forse voglia di sperimentare. La giovane casa produttrice spagnola Versus Entertainment ha infatti accettato la sfida affidandone la realizzazione all'emergente regista Rodrigo Cortés, e ciò che ne è venuto fuori è un lavoro di ottima fattura, già preso di mira dalle assurde e ridicole pretese di Hollywood di fornire (ora) la sua versione.

[...]

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