giovedì 21 ottobre 2010

Recensione TEOREMA

Recensione teorema




Regia di Pier Paolo Pasolini con Silvana Mangano, Terence Stamp, Massimo Girotti, Anne Wiazemsky, Laura Betti, Andrés José Cruz Soublette, Ninetto Davoli, Carlo De Mejo, Luigi Barbini, Giovanni Ivan Scratuglia, Alfonso Gatto, Susanna Pasolini

Recensione a cura di foxycleo (voto: 8,5)

Alla XXIX Mostra di Venezia del 1968 venne presentato "Teorema", scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. Le riprese del film erano avvenute tra marzo e maggio del medesimo anno e oltre a essere un'opera visiva è divenuta anche un'opera letteraria.

Il termine "teorema" trova la sua etimologia in un verbo greco, theorein, che allude al significato di guardare. Il tema visivo, quello degli occhi e dell'ossessività del guardare è predominante in questo film.
La struttura essenziale di quest'opera è piuttosto semplice e si tratta della descrizione della vita quotidiana di una famiglia borghese di Milano. Con borghesia Pasolini intende non uno status economico o perlomeno non solo questo, per lui si tratta più che altro di uno status ideologico. La famiglia, soggetto delle attenzioni del regista, è composta da persone normali con atteggiamenti e comportamenti coerenti alla media. Il titolo del film allude al centro nevralgico della vicenda raccontata: cosa viene a succedere quando un elemento "straniero", un affascinante e misterioso ospite, entra in un nucleo famigliare all'improvviso e con la medesima rapidità ne esce inghiottito dal nulla.

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