Recensione teorema
Recensione a cura di foxycleo (voto: 8,5)
Alla XXIX Mostra di Venezia del 1968 venne presentato "Teorema", scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. Le riprese del film erano avvenute tra marzo e maggio del medesimo anno e oltre a essere un'opera visiva è divenuta anche un'opera letteraria.
Il termine "teorema" trova la sua etimologia in un verbo greco, theorein, che allude al significato di guardare. Il tema visivo, quello degli occhi e dell'ossessività del guardare è predominante in questo film.
La struttura essenziale di quest'opera è piuttosto semplice e si tratta della descrizione della vita quotidiana di una famiglia borghese di Milano. Con borghesia Pasolini intende non uno status economico o perlomeno non solo questo, per lui si tratta più che altro di uno status ideologico. La famiglia, soggetto delle attenzioni del regista, è composta da persone normali con atteggiamenti e comportamenti coerenti alla media. Il titolo del film allude al centro nevralgico della vicenda raccontata: cosa viene a succedere quando un elemento "straniero", un affascinante e misterioso ospite, entra in un nucleo famigliare all'improvviso e con la medesima rapidità ne esce inghiottito dal nulla.
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