Recensione cabin fever
Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 7,5)
Cinque amici per festeggiare la fine del college decidono di passare una settimana in un cottage di campagna. Durante la loro prima notte riceveranno la visita di un uomo interamente coperto da piaghe che chiederà il loro aiuto e dal quale si prenderanno un terribile virus.
Eli Roth ci prende in giro, e lo fa davvero alla grande. Gioca con noi spettatori amanti dell'horror e ci ripropone passo dopo passo, rendendoli se possibile ancora più banali e ridicoli, tutti i topos di ogni film del genere che si rispetti. I protagonisti sono giovani e stupidissimi. Tra di loro ci sono relazioni sessuali e non amicizie di lungo corso. Man mano cominciano a morire e le loro morti sono efferate e crudeli proporzionalmente al loro grado di antipatia. Le citazioni si sprecano, si passa da "La casa" a "Non aprite quella porta", senza contare numerosissimi altri omaggi ai registi che hanno reso grande l'horror e anche lo splatter. Eh sì, perché Roth non ci risparmia nemmeno la visione di fiotti e fiotti di sangue che vanno ad inondare letteralmente i volti e i corpi degli sfortunati protagonisti, nonché una serie di arti mozzati, di volti scheletrici, di corpi squartati e via dicendo.
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