Recensione una calibro 20 per lo specialista
Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 8,5)
Il maturo John, anche detto l'artigliere, incontra lungo il suo cammino il giovane e inesperto Caribù. Insieme progettano un grosso colpo che ricalca fedelmente le orme di una rapina precedente effettuata dall'artigliere. A rallentarli, prima, e aiutarli, dopo, arrivano due vecchi amici di John.
Esordio alla regia dell'allora trentenne Cimino, questo "Una calibro 20 per lo specialista" è un film davvero molto speciale, che riesce nell'intento di rendere emozionante, e a tratti quasi commovente, una storia di rapine e sparatorie. Il tutto è dovuto all'esemplare caratterizzazione di ciascun personaggio, ma soprattutto dei rapporti intercorrenti tra i quattro protagonisti, principalmente i due più importanti, John e Caribù, uniti sempre più da una sorta di legame padre-figlio. Ed è così che il giovane scapestrato e sopra le righe, oltre a divertire con le sue battute sempre pronte e i suoi movimenti da spaccone, fa anche molta tenerezza per la sua ingenuità e la sua immensa sete di conoscenza, oltre che per l'ammirazione e lo spirito emulativo che prova nei confronti di John. Suo unico intento, in realtà, non è quello di arricchirsi col bottino della rapina, ma quello di poter divenire un vero e proprio eroe, come lo era stato John ai tempi della guerra in Corea combattuta al fianco del "Rosso", vecchio amico dell'artigliere che insieme a Goody si unirà al nuovo piano.
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